Land Art al Furlo – Casa degli artisti

Land Art al Furlo 2018 | 14/08/2018 09:08 | Ufficio Stampa

Giovanna Giusto
Anima Mundi

IX Edizione Land Art al Furlo: “NERO”
25 agosto 2018 ore 16.00
Parco delle Sculture – Galleria Elettra | Sant’Anna del Furlo – Fossombrone (PU)
Dal 25 agosto al 23 settembre 2018

Anima Mundi

NERO è l’utero, la notte, la paura, il vuoto, il nuovo, lo spazio,il sonno, l’incubo, la morte. Ai piedi di un albero ci sono sette bambini, rannicchiati in posizione fetale, sembra che dormano, di un sonno infinito, senza respiro.

E’NERO
I corpi sono fatti di argilla, destinata/i a sciogliersi, dileguarsi, scomparire, come le loro vite.

E’NERO
Sotto l’argilla compaiono delle forme, sono sassi, perforati in vari punti,s assi come macerie di vite distrutte, sassi come pesi delle vite sofferte, sassi senza vita che lasciano il segno delle vite passate.

PERCHE’ 7
Il numero Sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto, le lettere dell’alchemico V I T R I O L sono 7: Visita, Interiora, Terrae, Rectificando, Invenies, Occultam, Lapidem: visita l’interno della terra (il proprio intimo, la Psiche) e rettificando scoprirai la pietra nascosta (e indagando troverai la tua intima essenza o Vera Volontà). Il numero 7 rappresenta il tutto, poiché il 7 è il numero della creazione un ciclo compiuto e dinamico. Dai Pitagorici fu considerato simbolo di santità. Secondo questa scuola il 7 era “amitor” (senza madre) in quanto non era un prodotto fattoriale ma generato solo dall’unità. Platone definiva il 7 anima mundi.

PERCHE’ I BAMBINI
I bambini rappresentano il ciclo della vita, sia per la loro posizione a semicerchio intorno all’albero, sia per la loro posizione fetale, sia per il loro destino di scomparire e non lasciare altro che una traccia di loro e delle loro vite su quei sassi che si scoprono mentre loro scompaiono. Vorrei con questo lavoro lanciare un appello ai sentimenti di chi guarda, emozionarli e coinvolgerli nel dramma dei piccoli corpi adagiati a terra senza vita.

COSA RESTA
Nel tempo rimarranno solo pietre, con le loro forme morbide lavorate dal tempo, ma ci si potrà sempre confrontare col tema, grazie ad una fotografia dello stato inziale dell’opera, stampata su acetato e custodita dentro due lastre di plexiglass posizionata su una struttura posta alla stessa distanza del punto di vista della fotografia, in modo che chi si pone davanti a questo piccolo schermo potrà avere una sovrapposizione del prima e del dopo, nel susseguirsi delle stagioni e della metamorfosi dell’opera. 

@melasecca

Giovanna Giusto. Nata a Bellano il 1/7/1981 e cresciuta a Lecco, ha studiato al Liceo Artistico Medardo Rosso di Lecco, per poi trasferirsi a Urbino dove ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti, diplomandosi nel 2008 in Scultura. Nonostante tanti imprevisti che hanno rallentato la ricerca artistica, non ha mai perso la voglia di creare, continuando  a manipolare con le mani corpi che danno vita alle emozioni che riempiono l’anima. Essendo molto legata alla classicità della scultura, Giovanna sta intraprendendo nuove ricerche per integrare nella società moderna stili del passato, cercando di dar voce a temi attuali, legati soprattutto alle emozioni dei soggetti rappresentati ma soprattutto degli osservatori, nella speranza di suscitare reazioni, scatenare qualcosa nel loro essere, coinvolgerli nella rappresentazione. Da ottobre 2016 ha aperto un laboratorio di scultura nel centro di Urbino, grazie un bando comunale, proponendo corsi ai cittadini e turisti. 


 

Land Art al Furlo 2018 | 14/08/2018 09:08 | Ufficio Stampa


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